Mie. 15. May 2024, Santa Fe - Argentina
Notas

MATTARELLA: LA PSEUDOCULTURA DELL’ODIO ALIMENTA IL TERRORISMO

MATTARELLA: LA PSEUDOCULTURA DELL’ODIO ALIMENTA IL TERRORISMO

ROMA-ITALIA  “Si diffondono germi della pseudocultura della violenza e dell’odio, a livello internazionale e interno. E questo alimenta minacce anche di natura terroristica e comportamenti che aggrediscono la libertà dei cittadini, ai quali vanno sempre garantiti i diritti fondamentali di espressione, associazione e riunione, sanciti dalla nostra Carta fondamentale”.

Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’incontro al Quirinale del 20 ottobre con i prefetti e i consiglieri di prefettura di nuova nomina. “I prefetti - e gli uffici da loro diretti - sono, per definizione, presidi di legalità, e l’attenzione dei cittadini verso la tutela dei diritti, nella cornice di sicurezza che le istituzioni devono assicurare, li interpella in modo crescente” sottolinea il capo dello Stato, aggiungendo che i prefetti sono “stati, sovente, definiti come organi dello Stato a ‘geometria variabile’, per indicarne la vocazione all’adattamento e alla presa in carico di sfide e missioni che si presentano di volta in volta”.

Mattarella esprime ai funzionari dello stato “l’apprezzamento e la riconoscenza per la intelligente ed efficace azione dispiegata dalle Prefetture di fronte alle avversità degli ultimi mesi. Il tema delle immigrazioni irregolari, con il dramma dei minori non accompagnati, si inserisce in questo quadro. Appare forse incongruo definire emergenza un fenomeno con il quale ci si confronta da anni. L’Unione Europea sembra, finalmente, averne colto la natura non congiunturale e la necessità di affrontarlo alla radice e in maniera solidale, come questione e compito comunitario, ancora più urgente alla luce dei drammatici avvenimenti in Medio Oriente”.

Tra le sfide menzionate dal presidente della Repubblica, quelle relative all’ambiente: “Sismi, alluvioni, dissesti, disastri di natura varia ci affliggono con una frequenza che ha portato a definire protocolli e modelli di intervento collaudati, oltre che a sollecitare politiche non solo di mitigazione, ma anche e soprattutto di prevenzione dei fenomeni infausti e dolorosi che si ripetono. Occorre, correttamente, passare dalla cultura dell’emergenza alla capacità di affrontare i nodi alla base dei fenomeni, con scelte coraggiose a tutela anzitutto della vita e del futuro dei cittadini e delle comunità”.