Mar. 14. May 2024, Santa Fe - Argentina
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EUTANASIA: LA CONSULTA BOCCIA IL REFERENDUM

EUTANASIA: LA CONSULTA BOCCIA IL REFERENDUM

ROMA-ITALIA  Il referendum sul fine vita non si farà. La Corte costituzionale infatti si è riunita il 15 febbraio in camera di consiglio per discutere sull’ammissibilità del referendum, denominato ufficialmente “Abrogazione parziale dell’articolo 579 del Codice penale (omicidio del consenziente)” e l’ha giudicato inammissibile. In attesa del testo per esteso della sentenza, che sarà depositata nei prossimi, la Corte fa sapere di aver comunque ritenuto inammissibile il quesito referendario perché, a seguito dell’abrogazione parziale della norma sull’omicidio del consenziente, “non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili”.

La bocciatura da parte della Corte Costituzionale del referendum sull’eutanasia “è una brutta notizia per la democrazia nel nostro paese, sarebbe stato una grande occasione su un tema che tocca la società italiane, e soprattutto le persone che saranno costrette ad attendere ancora molto tempo. Ma la battaglia per l’eutanasia legale non si ferma, useremo ogni strumento per noi utile per arrivare a un diritto umano e civile che deve essere conquistato dal nostro paese. Il referendum sarebbe stata la strada più utile ma lo faremo lo stesso”.

Così Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, parlando a Rai News24. "Esprimo estrema soddisfazione - commenta invece Paola Binetti - È passata la nostra linea: sulla vita non si vota. Mi auguro adesso che la Camera agisca coerentemente con le decisioni prese dalla Corte” aggiunge con riferimento al disegno di legge attualmente in discussione alla Camera. Il referendum puntava a legalizzare l'eutanasia in presenza di consenso informato, testamento biologico dei requisiti introdotti dalla sentenza della Consulta sul Caso Cappato, mentre sarebbe rimasto vietato il fatto "commesso contro una persona incapace o contro una persona il cui consenso sia stato estorto con violenza, minaccia o contro un minore di diciotto anni”.