ROMA-ITALIA  Nel mese di luglio 2022, l’Istat stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo registri un aumento dello 0,4 per cento su base mensile e del 7,9 per cento su base annua, confermando la stima preliminare.

L’inflazione su base tendenziale rimane elevata pur riducendosi di un decimo di punto percentuale. Ciò si deve ad andamenti contrastanti. Da una parte, infatti, rallentano i prezzi dei Beni energetici a causa degli Energetici regolamentati con i prezzi degli Energetici non regolamentati che crescono del 39,8 per cento e decelerano i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona; dall’altra parte, accelerano i prezzi dei Beni alimentari lavorati, dei Servizi relativi ai trasporti, dei Beni non durevoli, dei Beni durevoli e dei Servizi vari.

Il rallentamento dei prezzi dei beni energetici che si registra a luglio non frena l’onda lunga delle tensioni inflazionistiche che si stanno diffondendo agli altri comparti merceologici. Infatti, la crescita dei prezzi degli Alimentari lavorati, dei Beni durevoli e non, dei Servizi relativi ai trasporti e dei Servizi vari accelera, spingendo l’inflazione al netto degli energetici e degli alimentari freschi e quella al netto dei soli beni energetici a livelli che non si vedevano, rispettivamente, da giugno e maggio 1996. In questo quadro accelera anche la crescita dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”, che si porta a +9,1 per cento, registrando un aumento che non si osservava da settembre 1984.