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DRAGHI: IL GOVERNO NON RISCHIA, E SENZA M5S NON SI FA

DRAGHI: IL GOVERNO NON RISCHIA, E SENZA M5S NON SI FA

ROMA-ITALIA  “Sono ancora ottimista, il governo non rischia perché l’interesse nazionale è preminente nei nostri legislatori e nelle forze che lo sostengono”.

Così il presidente del Consiglio Mario Draghi, in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri del 30 giugno. Una conferenza dedicata per gran parte alle tensioni nella maggioranza con il Movimento 5 Stelle: “All’inizio avevo detto che il governo non si fa senza 5 Stelle e quella resta la mia opinione”. “Il M5S – aggiunge Draghi – ha dato un contributo importante all’azione di governo e sono certo che continuerà a darlo nei prossimi mesi. Conte ha assicurato che non è sua intenzione uscire dal governo e limitare il proprio sostegno a un appoggio esterno. Il governo è nato con i 5 stelle e non si accontenta di un loro appoggio esterno”.

Poi il premier interviene sulla presunta richiesta fatta a Grillo di rimozione del presidente M5S Giuseppe Conte, smentendola seccamente: “Non ho mai fatto le dichiarazioni che mi sono state attribuite sui 5 stelle, io non entro nei partiti. Mi è estraneo e non capisco il motivo di tirarmi dentro. Dicono che ci sono riscontri oggettivi, vediamoli...". Il premier spiega di non aver sentito Grillo in questi giorni “mentre ho sentito Conte e ci siamo scambiati dei messaggi”. Draghi rivendica che “i risultati importanti sul fronte internazionale, dal Consiglio Ue, al G7 fino al Vertice Nato e quelli sul fronte nazionale sono il merito di questa maggioranza di saper prendere decisioni con generosità e con l’interesse dell’Italia come bussola”. “Abbiamo davanti molte sfide – aggiunge - sono convinto che sapremmo superarle se dimostreremo la stessa determinazione di questi mesi di governo”. “Nessuno lo ha chiesto" risponde poi il premier in merito alle ipotesi di un rimpasto di governo, assicurando che questo sarà l'ultimo esecutivo da lui presieduto in questa legislatura: "Non sono disposto a guidare un governo con un'altra maggioranza". In apertura di conferenza, Draghi aveva espresso soddisfazione per il fatto che il governo abbia "raggiunto tutti i 45 obiettivi del Pnrr per questo semestre. Il ministro dell'economia ha già inviato alla Commissione europea la richiesta per l'esborso di 24, 1 mld a lordo dell'anticipo che è stato già versato. L'Italia fino ad ora ha rispettato tutte le scadenze del piano. È un segnale essenziale per la serietà e la credibilità del Paese, siamo già al lavoro per le scadenze di dicembre".

"Il Consiglio dei ministri– spiega poi il premier - ha approvato provvedimenti urgenti per sostenere il potere di acquisto delle famiglie e aiutare la capacità produttiva delle imprese davanti ai rincari energetici. Proroghiamo anche per il prossimo trimestre l'azzeramento degli oneri generali di sistema per famiglie, negozi, piccole imprese; abbattiamo l'Iva e rafforziamo anche il bonus sociale. Interveniamo inoltre per incrementare lo stoccaggio di gas naturale con la concessione di prestiti alle imprese del settore. Poi abbiamo approvato l'assestamento di bilancio per l'anno 2022".

"Voglio sottolineare – precisa Draghi - che questi provvedimenti dovevano necessariamente essere attuati immediatamente: l'assestamento doveva essere approvato in questa giornata e il terzo trimestre per le bollette comincia il primo luglio, e in mancanza di questa approvazione ci sarebbe stato un disastro e i cittadini avrebbero ricevuto bollette senza agevolazioni con rincari fino al 35/40%. Questo spiega perché sono rientrato a Roma la notte del 29 giugno e l'ultima seduta del Vertice Nato è stata validamente presidiata dal ministro Guerini". Un modo per ribadire che non c'è stato nessun rientro in anticipo a causa delle tensioni nella maggioranza. Il presidente del Consiglio ha infine spiegato come il governo sia "al lavoro per intervenire contro la terribile siccità che ha colpito il nostro Paese, in particolare l'agricoltura nel centro nord: nel bacino padano si tratta della crisi più grave degli ultimi 70 anni".