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L’IMPATTO DELLA PANDEMIA: MODA E CONSUMI IN ITALIA REGIONE PER REGIONE

L’IMPATTO DELLA PANDEMIA: MODA E CONSUMI IN ITALIA REGIONE PER REGIONE

ROMA-ITALIA  Nel corso del 2020 a livello di consumi, la spesa media mensile delle famiglie residenti in Italia è diminuita del -0,9% rispetto al 2019 (2.328 euro mensili), il calo più notevole dal 1997 (ISTAT). La diminuzione ha investito soprattutto: ricreazione, spettacoli e cultura (-26,4%), trasporti (-24,6%) e abbigliamento e calzature (-23,3%), mentre sono rimaste sostanzialmente invariate le spese per alimentazione, abitazione, acqua ed elettricità.

Il 45,5% degli italiani ha limitato l’acquisto dei beni non di prima necessità: nel Nord questa percentuale è pari al 39,6%, al Centro è il 42,1% e nel Mezzogiorno il 56,8%. In uno studio condotto da Confimprese-Ey, sull’andamento dei consumi nei settori ristorazione, abbigliamento e non food si evidenzia una fase ancora in recupero rispetto al periodo pre-pandemico con una chiusura nel mese di novembre 2021 a -13% su novembre 2019 e a -24% sul progressivo anno vs 2019, anno di riferimento per tracciare il benchmark a causa delle restrizioni iniziate a novembre 2020. Il trend peggiore è per abbigliamento/accessori -21%, recupera la ristorazione -12%. Nelle aree geografiche è sempre il Sud a soffrire meno, sia nel mese (-5%) sia nel progressivo anno 2021 (-15%) vs 2019. L’area Centro chiude novembre a -13% e il progressivo anno vs 2019 a -24%. Un andamento simile si riscontra al Nord-ovest rispettivamente a -13% e -26%. Fanalino di coda il Nord-est con un mese di novembre a -20% e un progressivo anno a -31%. Nell’analisi del mese di novembre 2021 vs novembre 2019 solamente la Puglia registra un trend positivo (+6,5%). Tra le peggiori troviamo Veneto (-22,9%), Umbria (-21,4%) e Marche (-21%). L’analisi per città rileva il primato di Napoli che chiude novembre 2021 vs novembre 2019 a +5% e si aggiudica il primo posto tra le città prese in esame.

Le altre città registrano invece trend negativi rispetto al medesimo arco temporale di riferimento: Roma (-11%), Milano e Palermo (-13%), Torino (-19%), Genova e Firenze (-21%). I valori peggiori si registrano nell’ordine a Bologna (-33%), Verona (-30%) e Venezia (-27%).