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LIBRI, MARIO FORTUNATO CI PORTA A “SUD”

LIBRI, MARIO FORTUNATO CI PORTA A “SUD”

ROMA-ITALIA  Le famiglie felici non sono interessanti; quelle complicate sì. È l’assunto da cui prende le mosse Mario Fortunato nel romanzo “Sud”, edito da Bompiani.

Valentino lascia la Calabria da ragazzo, negli anni settanta del Novecento, ma la maturità, che si annuncia con il balenio a sorpresa del rimpianto, lo costringe a voltarsi indietro per misurarsi con la memoria e le memorie del mondo in cui è cresciuto. E quando torna a guardare e ascoltare scopre che se le persone non ci sono più, e spesso non ci sono più da molto tempo, le loro vite sono lì, e chiedono di essere raccontate.

Ecco i patriarchi: il vecchio Notaio con i suoi figli accidentali e il Farmacista col suo violino chiuso nell’armadio, due famiglie parallele – due rami che s’incrociano nella famiglia nuova dell’Avvocato e della moglie, l’amatissima Tamara che solo lui chiama Mara; la gente del popolo: Ciccio Bombarda l’autista senza patente, Peppo della posta che ha paura dei figli, Rosa e Cicia le pasionarie, Maria-la-pioggia e Maria del Nilo silenziose come tutte le divinità; e poi zie bizzarre e amici immaginari, domestici fedeli e mogli minuscole come bambine, amicizie che durano dalla soffitta di casa al campo di battaglia, ideali irrinunciabili e inconfessate debolezze; e gli oggetti, le automobili, i due piccoli Gauguin appesi nell’ombra.