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I 10 ANNI DEL PAPA “POP”, DALLA FINE DEL MONDO PER RISCRIVERE LA STORIA

I 10 ANNI DEL PAPA “POP”, DALLA FINE DEL MONDO PER RISCRIVERE LA STORIA

ROMA-ITALIA  “Fratelli e sorelle, buonasera”. Erano le 19, minuto più minuto meno, del 13 marzo esattamente di 10 anni fa quando il cardinale “venuto dalla fine del mondo” diventava papa con il nome di Francesco.

Con quel suo saluto all’umanità, Bergoglio generò un boato, una frase ad effetto che si è presa il posto nella memoria dei fedeli come la celeberrima “Se sbaglio, mi corigerete” di Giovanni Paolo II. Un pontificato, quello del papa argentino, scandito da immagini passate alla storia: in primis, la salita verso il sagrato di una piazza San Pietro vuota il 27 marzo 2020, quando il mondo era nel caos del Covid. Il papa degli ultimi, il papa dei reietti, il papa degli invisibili, Francesco il papa che prega appoggiato al Muro del Pianto durante il suo viaggio apostolico del 2014 a Gerusalemme.

Il “papa nero” (con un riferimento all’ordine dei gesuiti da cui proviene il pontefice) che nel Continente Nero, nel suo ultimo viaggio tra gennaio e febbraio ha detto a Kinshasa: “Giù le mani dall’Africa Basta soffocarla: non è una miniera da sfruttare o un suolo da saccheggiare”. Francesco, un papa che in 10 anni si è lasciato andare anche all’onda social, non negando selfie, usando lo spirito (inteso come humor) quando serve e piacevolmente guascone quando si parla della passione per quel calcio che, per sua Santità, ha i colori del San Lorenzo.

Un papa che rompe le regole e le etichette, che non si fa alcuna remora (come è giusto che sia) a dire che “l’omosessualità non è un crimine” o a fare un atto mai accaduto prima: nel gennaio 2018, durante un volo Santiago-Iquique, sposò a sorpresa una coppia cilena. Lei hostess, lui steward di una compagnia aerea, erano convolati a nozze civili e avevano dovuto annullare il matrimonio religioso, perché la chiesa scelta era crollata nel terremoto del 2010. Bergoglio decise quindi di celebrare lui stesso il sacramento. A dieci anni di distanza, il papa che fa il gesto del pollice alzato in una delle sue prime apparizioni è un’altra persona: il peso degli anni si fa sentire, il dolore degli acciacchi pure e l’ombra delle dimissioni come aveva fatto il suo predecessore non evapora. Ma è ancora il papa che sa come scandire la storia, con le parole e i gesti giusti al momento giusto. Un esempio last minute? “Non c’è alcuna contraddizione nel fatto che un prete si sposi. Sono disposto a rivedere il celibato sacerdotale”. Parola di Francesco.