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ECCO COME IL COVID HA CAMBIATO IL NOSTRO MODO DI FARE ACQUISTI

ECCO COME IL COVID HA CAMBIATO IL NOSTRO MODO DI FARE ACQUISTI

ROMA-ITALIA  La pandemia ha cambiato il nostro modo di fare acquisti? Che lo si voglia ammettere o meno, la risposta è sì. Almeno per quanto riguarda il rapporto tra il fare degli acquisti e il mondo online. A dare questa risposta sono i dati emersi dallo studio intitolato “Post Covid Consumer Behaviour II” che ha analizzato le tendenze di consumo e le abitudini degli acquirenti italiani, spagnoli, francesi, britannici, portoghesi e tedeschi, con oltre 8mila intervistati a seguito dell’esperienza della pandemia e del lockdown.

Dando uno sguardo al nostro Paese, sono sostanzialmente tre i punti che emergono da questo studio. Partendo dal primo, il 72% degli italiani afferma di fare più acquisti online rispetto a prima della pandemia, con l’Italia prima nel ranking europeo ed il 98% di connazionali che pianifica di continuare a comprare online anche in futuro. Insomma, si preferisce decisamente di più fare acquisti comodamente seduti davanti al proprio tablet o portatile rispetto a prima del 2020.

In quali settori? Soprattutto in quelli legati al tempo libero, quindi viaggi (59%), ma anche spettacoli, concerti, film, opere teatrali (52%) e anche per quanto riguarda libri e videogiochi. Si sceglie invece di andare di persona al supermercato o nelle gastronomie rispetto ad acquistare online generi alimentari, cosa che fa soltanto il 19% degli italiani. Il secondo punto interessante che emerge nello studio è che il 71% degli italiani si sente a proprio agio nel condividere informazioni personali in cambio di qualcosa di gratuito ed il fattore che maggiormente influisce sugli acquisti è la pubblicità in televisione (31%), in radio e online (26%) mentre all’ultimo posto c’è il suggerimento di influencers (19%). Il terzo e ultimo punto messo in luce dallo studio è il crollo verticale dell’acquisto dei prodotti di seconda mano: da dopo il Covid, il 78% degli italiani evita i negozi dell’usato, una cifra decisamente superiore rispetto alla media europea, che si attesta al 68%.

L’Italia primeggia sugli altri Paesi del continente anche per quanto riguarda l’acquisto dell’usato online, ma c’è un’eccezione. La Generazione Z made in Italy, rispetto ai coetanei europei, è quella che si dichiara più disposta ad acquistare sul web prodotti di seconda mano, con la quota stimata al 35%.