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AMBIENTE, IL PAPA STA SCRIVENDO LA SECONDA PARTE DELLA LAUDATO SÌ

AMBIENTE, IL PAPA STA SCRIVENDO LA SECONDA PARTE DELLA LAUDATO SÌ

ROMA-ITALIA  “Sto scrivendo una seconda parte della ‘Laudato si'’, per aggiornare i problemi attuali”. È l’annuncio a sorpresa fatto da papa Francesco in occasione dell’udienza, il 21 agosto, con una delegazione di avvocati di Paesi membri del Consiglio d’Europa, firmatari dell’Appello di Vienna, in riferimento alla sua enciclica del 2015 dedicata all’“ecologia integrale” e alla tutela dell’ambiente.

“Sono sensibile - ha aggiunto il pontefice rivolto agli avvocati - alla cura che voi rivolgete alla casa comune e al vostro impegno per partecipare all’elaborazione di un quadro normativo in favore della protezione dell’ambiente. Non dobbiamo mai dimenticare che le giovani generazioni hanno diritto a ricevere da noi un mondo bello e vivibile, e che questo ci investe di gravi doveri nei confronti del creato che abbiamo ricevuto dalle mani generose di Dio. Grazie per questo contributo”. Nella sua enciclica di otto anni fa, il pontefice evidenziava la necessità di una conversione ecologica e di un cambiamento di rotta, con l’obiettivo di responsabilizzare tutti verso la “cura della casa comune”.

Nel testo, infatti, il papa affermava che sono proprio i più fragili quelli ad essere colpiti maggiormente dal deterioramento dell'ambiente e della società, al quale propose come soluzione il contrasto del consumismo divenuto “estremo e selettivo”. L’Appello firmato l’11 giugno 2022, ha sottolineato Papa Francesco, “si colloca nel contesto europeo attuale, difficile sotto molti aspetti, a motivo, tra l’altro, della guerra insensata in Ucraina”. Parlando della situazione politica internazionale, infatti, ha affermato: “Vi ringrazio per il contributo importante che offrite alla promozione della democrazia e del rispetto della libertà e della dignità umana - ha proseguito papa Bergoglio - I tempi di crisi sociale, economica, identitaria e di sicurezza sfidano le democrazie occidentali a rispondervi efficacemente, rimanendo però sempre fedeli ai loro principi; principi da riconquistare continuamente e la cui difesa richiede una grande vigilanza. La paura di disordini e violenze, la prospettiva di rivolgimenti degli equilibri stabiliti, la necessità di agire con efficacia davanti alle urgenze possono indurre nella tentazione di fare eccezioni, di limitare, almeno provvisoriamente, lo Stato di diritto nella ricerca di soluzioni facili e immediate. Mi sembra dunque importante che voi reclamiate, in una delle vostre proposizioni, che ‘lo Stato di diritto non sia fatto mai oggetto della minima eccezione, anche in tempo di crisi’. La ragione è che lo Stato di diritto è al servizio della persona umana e mira a tutelarne la dignità, e ciò non ammette alcuna eccezione. È un principio”.