MATTARELLA: LE IMPRESE SONO FONDAMENTALI
ROMA-ITALIA Secondo il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella “se c'è qualcosa che una democrazia non può permettersi è di ispirare i propri comportamenti, quelli delle autorità, quelli dei cittadini, a sentimenti puramente congiunturali, con il prevalere di inerzia, ovvero di impulsi di ansia e di paura”.
Il Capo dello Stato è intervenuto lo scorso 15 settembre all'assemblea nazionale di Confindustria, ricordando che "nel discorso con cui Franklin Delano Roosevelt inaugurò la sua presidenza degli Stati Uniti, giusto 90 anni fa, utilizzò una locuzione, divenuta giustamente famosa, che calza a proposito: ‘La sola cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa’, l'irragionevole e ingiustificato terrore senza nome che paralizza gli sforzi necessari a convertire la ritirata in progresso. Oggi siamo in una condizione fortunatamente ben diversa che ci conduce tuttavia a richiamare il legame, per quanto possano molti apparire scontato, tra economia e democrazia”.
Un’economia solida, sottolinea Mattarella, è alla base della solidità anche dei regimi democratici, e lo si è visto proprio nei primi anni del ‘900, quando “la crisi del capitalismo mise in discussione anche gli ordini politici esistenti, registrando un diffuso malcontento verso la democrazia, ritenuta noiosa e inefficace rispetto ai totalitarismi che si erano affacciati e che si stavano consolidando”. Ecco perché, avverte il presidente della Repubblica, “al contrario, una economia in salute contribuisce al bene del sistema democratico e della libertà, alla coesione della nostra comunità”.
Il mondo dell’impresa, dunque, è essenziale per il “rafforzamento della Repubblica e delle sue istituzioni”, così come la Costituzione democratica “esprime anche l'anima delle imprese italiane”. Per questa ragione, la Costituzione non può fermarsi “ai cancelli delle fabbriche”. Il mondo del lavoro è “lo spazio democratico in cui i valori del bene comune e della responsabilità sociale devono manifestarsi nella loro concretezza”, offrendo un “mercato del lavoro inclusivo, specialmente per giovani e donne, che renda quindi effettivo il diritto al lavoro”. “Prima di ogni altro fattore - ha ricordato Mattarella - a muovere il progresso è infatti il capitale sociale di cui un Paese dispone, un capitale che non possiamo impoverire. È una responsabilità che interpella anche il mondo delle imprese. Troppi giovani cercano lavoro all'estero per la povertà delle offerte retributive disponibili".