ROMA-ITALIA In Antartide, nel campo remoto di Little Dome C, si è conclusa con successo la seconda campagna di perforazione del progetto Beyond EPICA - Oldest Ice, una sfida senza precedenti per gli studi di paleoclimatologia.
L’obiettivo è di tornare indietro nel tempo di 1 milione e mezzo di anni, alla scoperta delle temperature e della concentrazione dei gas serra del passato, attraverso l’analisi di una carota di ghiaccio estratta dalla calotta glaciale. Finanziato dalla Commissione europea con 11 milioni di euro e da significativi contributi da parte delle nazioni partecipanti, il progetto, che copre un periodo di sette anni (a partire dal 2019), è coordinato da Carlo Barbante, direttore dell’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isp) e professore all’Università Ca’ Foscari Venezia.
Dodici i centri di ricerca partner, di dieci Paesi europei e non. Per l’Italia oltre al Cnr e all’Università Ca’ Foscari, partecipa anche l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), incaricata, insieme all’Istituto polare francese (Ipev), del modulo di lavoro relativo alla logistica.
Tra fine novembre 2022 e fine gennaio 2023, il team internazionale ha raggiunto, in quasi sette settimane di attività, la profondità di 808,47 metri, recuperando il ghiaccio che conserva le informazioni sul clima e l’atmosfera degli ultimi 49.300 anni. Affrontando imprevisti, riparazioni al sistema di perforazione e ritardi dovuti alle condizioni meteorologiche antartiche, il team ha lavorato duramente per raggiungere questo notevole risultato.
L’obiettivo finale del progetto è arrivare alla profondità di circa 2700 metri raggiungendo la base della spessa calotta di ghiaccio sulla quale poggia il campo di Little Dome C, un'area di 10 chilometri quadrati situata a 3233 metri sul livello del mare, a 34 chilometri dalla stazione italo-francese Concordia: uno dei luoghi più estremi della Terra.