Mar. 10. Set 2024, Santa Fe - Argentina
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PAPA: NUOVO RCHIAMO ALLA PACE, DA GAZA AD UCRAINA

PAPA: NUOVO RCHIAMO ALLA PACE, DA GAZA AD UCRAINA

ROMA-ITALIA  Ancora una volta il richiamo alla pace ed all’impegno comune per avviare i negoziati sia a Gaza che in Ucraina. Al termine della recita del Regina Caeli, che in questo periodo sostituisce l’Angelus, Papa Francesco ha chiesto l’intercessione affinché cresca il desiderio fra le parti in conflitto per trovare una soluzione pacifica.

“Non venga meno la nostra preghiera per una pace giusta e duratura – dice il Santo Padre - in particolare per la martoriata Ucraina e per la Palestina e Israele. Lo Spirito del Signore risorto illumini e sostenga quanti lavorano per diminuire la tensione e favorire gesti che rendano possibili i negoziati. Che il Signore dia ai dirigenti la capacità di fermarsi un po’ per trattare, per negoziare”. Non è mancato poi un pensiero per le 45 vittime dell’incidente stradale dello scorso 28 marzo in Sudafrica, che ha visto un bus con a bordo pellegrini cristiani precipitare in un burrone: una bimba di 8 anni è l'unica sopravvissuta. La riflessione più strettamente religiosa è invece incentrata sul Vangelo domenicale, il primo incontro di Gesù risorto con i discepoli nel Cenacolo.

La parola di Gesù Vangelo eterno di vita vera, spiega Papa Francesco: “Tutti vogliamo avere vita – esordisce il Papa - ma ci sono vari modi per farlo. Per esempio, c’è chi riduce l’esistenza a una corsa frenetica per godere e possedere tante cose: mangiare e bere, divertirsi, accumulare soldi e roba, provare emozioni forti e nuove, e così via. È una strada che a prima vista sembra piacevole, ma che non sazia il cuore. Non è così che si “ha la vita”, perché seguendo le strade del piacere e del potere non si trova la felicità. Restano infatti senza risposta tanti aspetti dell’esistenza come, ad esempio, l’amore, le esperienze inevitabili del dolore, del limite e della morte. E poi rimane inappagato il sogno che ci accomuna tutti: la speranza di vivere per sempre, di essere amati senza fine”. La strada che il Sommo Pontefice indica, ovviamente è la sequela di Cristo.

L’esempio è quello dei discepoli che ritrovano Gesù dopo la resurrezione: “Sono chiusi nel Cenacolo, spaventati e scoraggiati – spiega - Il Risorto si fa loro incontro e per prima cosa mostra le sue piaghe: erano i segni della sofferenza e del dolore, potevano suscitare sensi di colpa, eppure con Gesù diventano i canali della misericordia e del perdono. Così i discepoli vedono e toccano con mano che con Gesù la vita vince, sempre, la morte e il peccato sono sconfitti. E ricevono il dono del suo Spirito, che dà loro una vita nuova, da figli amati, impastata di gioia, amore e speranza”. Papa Francesco invita quindi i fedeli presenti ad interrogarsi proprio su quanta speranza ciascuno abbia dentro di se: “Per avere la vita – sottolinea il Pontefice - basta fissare lo sguardo su Gesù crocifisso e risorto, incontrarlo nei Sacramenti e nella preghiera, riconoscerlo presente, credere in Lui, sperimentare la gioia di amare come Lui. Ogni incontro con Gesù, un incontro vivo con Lui, ci permette di avere più vita". Secondo Francesco, il cristiano deve "cercare Gesù, lasciarsi incontrare, aprire il cuore all’incontro con Gesù”. A patto che, conclude, ci si accosti alla risurrezione credendo davvero nella potenza del suo messaggio salvifico. L’invito è quindi quello a “lasciarsi coinvolgere nella relazione col Signore” e “lasciarsi spingere da Lui ad amare e sperare ogni giorno”.