Sab. 20. Abr 2024, Santa Fe - Argentina
Calcio Serie A

PRANDELLI LASCIA LA FIORENTINA: LA MIA CARRIERA PUO’ FINIRE QUI

PRANDELLI LASCIA LA FIORENTINA: LA MIA CARRIERA PUO’ FINIRE QUI

ROMA-ITALIA  “Sono consapevole che la mia carriera di allenatore possa finire qui, ma non ho rimpianti e non voglio averne. Probabilmente questo mondo di cui ho fatto parte per tutta la mia vita, non fa più per me e non mi ci riconosco più. Sicuramente sarò cambiato io e il mondo va più veloce di quanto pensassi. Per questo credo che adesso sia arrivato il momento di non farmi più trascinare da questa velocità e di fermarmi per ritrovare chi veramente sono”.

Il 23 marzo Cesare Prandelli si è dimesso da allenatore della Fiorentina. Una decisione che è stata accompagnata da una lettera toccante, dai toni a tratti drammatici, che sembra presagire all’addio al mondo del calcio per l’ex allenatore della Nazionale. Dopo avere guidato gli Azzurri dal 2005 al 2010, il tecnico era tornato sulla panchina della Fiorentina lo scorso novembre, al posto dell'esonerato Giuseppe Iachini, che ora è tornato a guidare i viola.

“La Fiorentina informa che, in data odierna, l’allenatore Cesare Prandelli ha presentato alla dirigenza del club le proprie dimissioni – aveva annunciato il club in una nota pubblicata sul sito ufficiale - La società viola, con enorme dispiacere, ha accolto la richiesta del tecnico comprendendone le ragioni, che vanno oltre il calcio giocato. Cesare Prandelli è l’allenatore e l’uomo che in questi mesi ha dato tutto se stesso dimostrando, ancora una volta, il profondo legame e affetto che lo lega alla città di Firenze e alla Fiorentina. Il presidente Commisso, la dirigenza, la squadra e tutto il popolo viola ringraziano Cesare Prandelli, augurandogli di ritrovare al più presto la serenità e le energie necessarie per ottenere le migliori fortune per il suo futuro umano e professionale”.

“È la seconda volta che lascio la Fiorentina – ha proseguito nella sua lettera Prandelli - La prima per volere di altri, adesso per una mia decisione. Nella vita di ciascuno, oltre che alle cose belle, si accumulano scorie, veleni che talvolta ti presentano il conto tutto assieme. In questo momento della mia vita mi trovo in un assurdo disagio che non mi permette di essere ciò che sono. Ho intrapreso questa nuova esperienza con gioia e amore, trascinato anche dall’entusiasmo della nuova proprietà. Ed è probabilmente il troppo amore per la città, per il ricordo dei bei momenti di sport che ci ho vissuto che sono stato cieco davanti ai primi segnali che qualcosa non andava, qualcosa non era esattamente al suo posto dentro di me. La mia decisione è dettata dalla responsabilità enorme che prima di tutto ho per i calciatori e per la società, ma non ultimo per il rispetto che devo ai tifosi della Fiorentina. Chi va in campo a questo livello, ha senza dubbio un talento specifico, chi ha talento è sensibile e mai vorrei che il mio disagio fosse percepito e condizionasse le prestazioni della squadra”. “In questi mesi – racconta l’ormai ex tecnico viola - è cresciuta dentro di me un’ombra che ha cambiato anche il mio modo di vedere le cose. Sono venuto qui per dare il 100%, ma appena ho avuto la sensazione che questo non fosse più possibile, per il bene di tutti ho deciso questo mio passo indietro. Ringrazio Rocco Commisso e tutta la sua meravigliosa famiglia, Joe Barone e Daniele Pradè, sempre vicini a me e alla squadra, ma soprattutto ringrazio Firenze, che so che sarà capace di capire”.