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AL QUESTION TIME SCONTRO MELONI-SCHLEIN SUL SALARIO MINIMO

AL QUESTION TIME SCONTRO MELONI-SCHLEIN SUL SALARIO MINIMO

ROMA-ITALIA  Un altro dibattito acceso alla Camera dei deputati, durante il question time del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Incalzata sul tema della precarietà e del lavoro povero dalla segretaria del PD Elly Schlein, la premier Meloni ha risposto che “chi ha governato finora ha reso più poveri i lavoratori italiani. Questo governo deve fare quello che può per invertire la rotta”, spiegando che “il governo non è convinto che la soluzione sia la fissazione di un salario minimo legale. Perché a mio avviso, mi interrogherei che il salario minimo legale possa diventare non un parametro aggiuntivo delle tutele garantite, ma un parametro sostitutivo e unico”.

Per Giorgia Meloni il vero problema è la tassazione troppo altra alle imprese, che impedisce le assunzioni. Nella sua replica, Elly Schlein ha affermato che quella al governo “è una destra ossessionata dall’immigrazione ma che non vede l’emigrazione di tanti giovani che sono costretti da salari così bassi e dai contratti così precari a costruirsi un futuro altrove”. Tanti i temi toccati nelle risposte del presidente del Consiglio, tra cui alcune anticipazioni, come nel caso della riforma fiscale: “Il tema della riforma fiscale è uno dei temi alla quale il governo lavora. Noi siamo convinti che la riforma fiscale costituisca un fattore fondamentale per il rilancio della nostra economia, per incoraggiare gli investimenti, l’impresa e per assicurare maggiore ricchezza e benessere ai lavoratori”. “I principi cardine di questa riforma - ha aggiunto - sono principalmente tre: riduzione della pressione fiscale che grava sui cittadini e sulle imprese di questa nazione; un nuovo rapporto tra lo Stato e il contribuente che non sia più un rapporto vessatorio, ma un rapporto paritetico e collaborativo; e una reale lotta all’evasione fiscale, posto che le misure adottate finora non sembrano aver sortito effetto”.

Giorgia Meloni è intervenuta di nuovo sul tema dei migranti. Oltre a ribadire che il recente naufragio in Libia, che ha portato alla morte di 30 dei 47 migranti a bordo, è avvenuto nell’area Sar di responsabilità libica, ha sottolineato che “il governo non intende piegarsi alle molte e potenti pressioni di chi vorrebbe imporre la visione ideologica di un mondo privo di confini nazionali in nome di un indefinito diritto a migrare. L’azione di governo sarà al contrario incentrata al rispetto della legge e del diritto nazionale e internazionale mettendo fine alle anomalie che hanno caratterizzato l’approccio italiano al tema migratorio”.

Soffermandosi sul “Piano Mattei” come strategia di cooperazione incentrata su un rapporto paritetico con i Paesi africani, ha evidenziato che tale iniziativa sia volta anche a “garantire alle popolazioni africane il fondamentale diritto a non essere costrette a migrare in cerca di una vita migliore”. Molte le domande del question time sul tema dell’energia. “Noi riteniamo che nel rispetto degli impegni internazionali assunti sulla riduzione delle emissioni climalteranti si debba mantenere un approccio pragmatico e non un approccio ideologico - afferma la Meloni - La sostenibilità ambientale non deve mai essere disgiunta dalla sostenibilità economica e sociale e una volta definiti i target di riduzione delle emissioni deve essere assicurata neutralità tecnologica”.

E continua: “sulla crisi idrica stiamo attivando una Cabina di regia per prevenire il fenomeno prima che deflagri, perché la situazione non è messa molto bene per come l’abbiamo trovata”. Sul nucleare, invece, ha specificato che il governo non intende intraprendere alcuna azione in assenza di un chiaro atto di indirizzo del Parlamento.