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CELIACHIA, LA NEMICA DELLE DONNE

CELIACHIA, LA NEMICA DELLE DONNE

ROMA-ITALIA  Da un caso di celiachia su 2mila a uno su 150: i numeri di questa malattia autoimmune, negli ultimi trent'anni, sono spaventosamente cambiati.

Alla base vi è una duplice ragione: una maggiore facilità nella diagnosi e un radicale cambiamento nel nostro stile di vita. Ma a mutare è stata anche la natura stessa della malattia: se trent'anni fa la celiachia era prevalentemente pediatrica, che interessava tra i 3mila e i 5mila soggetti italiani, considerata "rara" dallo stesso Sistema Sanitario Nazionale, oggi la situazione si è ribaltata.

Adesso, nel mondo, la sua prevalenza si aggira tra lo 0.5 e l'1.5%, quindi statisticamente un individuo su 150. I più colpiti sono i bambini tra i 4 e gli 8 anni e gli adulti tra i 25 e i 35 anni. In età pediatrica si parla soltanto di circa 30% di casi, il restante 70% si manifesta invece in età adulta. Una malattia, infine, che colpisce prevalentemente il sesso femminile, con un rapporto 3:1, ma le ragioni alla base di questi picchi sono al momento ancora sconosciute. I dati sono stati resi noti in occasione del convegno nazionale “Celiachia e altri disordini Glutine Correlati”, all'Università di Milano, con oltre 550 specialisti, tra gastroenterologi, internisti, biologi, nutrizionisti, dietisti, psicologi e infermieri e operatori sanitari.

Sono 600mila i casi evidenziati dagli screening, pazienti in cospicuo aumento e sommerso in costante impennata. Sono infatti oltre 400mila i pazienti che oggi rappresentano la porzione nascosta di questa malattia autoimmune.