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FUGA DEI CERVELLI E LA SFIDA DI FARLI TORNARE, PARLA IL SOCIOLOGO

FUGA DEI CERVELLI E LA SFIDA DI FARLI TORNARE, PARLA IL SOCIOLOGO

Tema que preocupa en Italia...

VENEZIA-ITALIA  “No, i dati dell'Istat non mi stupiscono, la ‘fuga’ dei giovani è ormai un fatto conclamato”. A parlare è il professor Alessandro Minello (foto), sociologo, docente di Economia dei sistemi d' impresa a Ca' Foscari, intervistato il 7 maggio da La Tribuna di Treviso.

“Il motivo principale – spiega Minello - è la ricerca di un ambiente professionale che sia appagante. Non solo dal punto di vista lavorativo, ma dell'esperienza umana. Tutto l'ambiente dev'essere stimolante: non si cerca solo uno stipendio più elevato, ma un ambiente aperto e ricco di spunti, con prospettive di crescita di carriera”. Quanti dei ragazzi emigrati torneranno, in futuro, in Italia? “Farli tornare è la vera sfida, e non è semplice. A parità di salario continuano a preferire l'ambiente esterno”.

All'estero, sottolinea il sociologo, “si parla di ‘cluster’ urbano, un microcosmo fatto di tante attività sinergiche adatte a creare un contesto stimolante. La densità di relazioni è fondamentale. L'ambiente urbanizzato differisce da quello rurale perché è denso di relazioni, di vario genere. Queste relazioni sono ciò che il giovane cerca, e che le nostre città dovranno garantire. Il problema di salario, paradossalmente, viene dopo. Che i giovani facciano esperienze all'estero non è affatto un fenomeno negativo, oggi iniziano fin da studenti a ragionare in questa ottica, bisogna lavorare per generare una ‘brain circulation’, circolazione dei cervelli: far tornare chi ha accumulato esperienze altrove”.