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CONTE A DRAGHI: M5S COLLABORA SULLA GIUSTIZIA MA NESSUNA IMPUNITA’

CONTE A DRAGHI: M5S COLLABORA SULLA GIUSTIZIA MA NESSUNA IMPUNITA’

ROMA-ITALIA  Giuseppe Conte torna il 19 luglio a Palazzo Chigi, per la prima volta dal cambio della guardia al governo, e al termine del vertice con il premier che lo ha sostituito, Mario Draghi, mostra soddisfazione per la sintonia riscontrata su tutti i punti affrontati, e tra questi anche il nodo spinoso della riforma della giustizia.

Un punto, spiega l’ormai leader del Movimento 5 Stelle, sul quale “ho assicurato il contributo e l’atteggiamento costruttivo del Movimento, che si era già distinto per l’accelerazione dei processi, anche penali – spiega ricordando l’impianto della riforma Bonafede - Anche durante i lavori parlamentari M5S darà il contributo per migliorare ancora di più il testo e – qui il passaggio più importante – ci impegneremo nello scongiurare che non si creino sacche di impunità”.

Un chiaro riferimento al tema della prescrizione, anche se Conte poi prosegue: “dico io per primo di mettere da parte le ideologie”: da una parte “vogliamo assicurare una amministrazione della giustizia con tempi chiari e definiti” e dall’altra “che alle vittime sia assicurata giustizia. Queste sono valutazioni che devono riguardare tutte le forze politiche, noi rispondiamo con
il nostro operato a tutti gli italiani”. Poco altro da aggiungere sui tempi, se non che “non abbiamo parlato di fiducia, al governo stanno a cuore tempi molto rapidi per l’approvazione, adesso tocca alla dialettica parlamentare, mi rimetto a loro perché non sono in Parlamento”. Parole che soddisfano il Partito democratico, con Enrico Letta che afferma: “ho letto che l'incontro tra Conte e Draghi è stato positivo e me ne rallegro: sono convinto che questa riforma vada portata avanti e approvata rapidamente", e anche Forza Italia, con Francesco Paolo Sisto che condivide il riferimento al tener fuori le ideologie.

Meno soddisfatta, però, rimane la parte più oltranzista del Movimento 5 Stelle: per Michele Gubitosa, “in Parlamento la riforma della Giustizia non può passare così com'e'. L'Europa ci ha chiesto di velocizzare i processi, non di produrre un'amnistia per chi può permettersi avvocati facoltosi. Non possono esistere soglie di impunità con processi che vanno in fumo in appello”.