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INTESTINO, ECCO LA PRIMA VIDEOCAPSULA CON INTELLIGENZA ARTIFICIALE

INTESTINO, ECCO LA PRIMA VIDEOCAPSULA CON INTELLIGENZA ARTIFICIALE

ROMA-ITALIA  Per i pazienti che soffrono di malattie del piccolo intestino c’è un nuovo sorprendente strumento in grado di accorciare nettamente i tempi necessari a diagnosticare la patologia da cui sono affetti. Per la prima volta, non solo in Italia, ma in tutta Europa, Fondazione Poliambulanza utilizza un sistema di intelligenza artificiale di assoluta avanguardia, in grado di estrapolare le immagini più rilevanti ai fini diagnostici dal filmato che “registra” una videocapsula mentre attraversa l’intestino umano.

Al paziente basterà ingerire una piccola “pillola” e un po’ d’acqua. Durante il passaggio attraverso l’apparato digerente, la capsula acquisisce immagini, simili a quelle ottenute dagli endoscopi, e le trasmette al registratore, indossato dal paziente. Ma non è qui la novità, questo sistema è infatti già in uso da alcuni anni in vari centri di Italia e nel mondo. È invece il passaggio successivo il vero unicum di Poliambulanza. Non sarà il medico a dover guardare ore di filmato per cercare le lesioni. Ci sarà qualcuno che lo farà al posto suo.

Si tratta di un software di intelligenza artificiale, che non solo accorcia i tempi ma garantisce anche la massima accuratezza diagnostica. Lo spiega il Professor Cristiano Spada, Direttore Unità Operativa di Endoscopia Digestiva e Gastroenterologia di Fondazione Poliambulanza: “L’intelligenza artificiale è non solo un ausilio per il lavoro umano, ma permette addirittura di farlo meglio. Prima era il medico che doveva visionare il video generato dal passaggio della videocapsula attraverso l’apparato digerente. La revisione del video è solitamente molto lunga: può durare anche 1 ora. Con l’ausilio del software, per la revisione del filmato, occorrono 5-6 minuti. Il sistema di intelligenza artificiale, infatti, isola le immagini più significative, con un grado di accuratezza che supera anche quello del medico, per quanto allenato possa essere. Minore dispiego di tempo, maggior numero di pazienti che possono essere esaminati. Un aspetto di rilevante importanza se si considera che l’esame endoscopico consente di individuare la presenza di malattie come emorragie digestive e/o neoplasie del piccolo intestino, malattie infiammatorie croniche intestinali (come il morbo di Crohn). Recentemente nell’Istituto bresciano abbiamo offerto questa innovativa tecnologia al primo paziente. Si trattava di un paziente con una emorragia di cui non si conosceva l’origine. Aveva già eseguito una gastroscopia ed una colonscopia che non avevano individuato la fonte dell’emorragia. Il paziente ha eseguito l’esame con videocapsula che ha individuato la fonte del sanguinamento. Dal momento in cui abbiamo ricevuto la registrazione, in pochi minuti siamo stati in grado di effettuare la diagnosi ed il paziente è stato immediatamente trattato. Ora il paziente sta bene. Non ha più avuto episodi di emorragia”.