Mar. 19. Mar 2024, Santa Fe - Argentina
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LA JUVE RIPARTE. 3-0 AL MALMOË

LA JUVE RIPARTE. 3-0 AL MALMOË

STOCCOLMA-SVEZIA  La Juve ritrova, in una fresca sera svedese, il gusto del dominio, la bulimia del gol, la soddisfazione di lasciare la propria porta inviolata. Ritrova, soprattutto la vittoria, bella, netta, convincente. E decisa in fretta, in poco più di venti minuti. Quelli che passano, dopo un avvio, comprensibilmente guardingo, ma non privo di occasioni, tra la rete di Alex Sandro e l'uno-due micidiale di Dybala e Morata, che chiude i conti già nel primo tempo. Le buone notizie arrivano anche nella ripresa però, perché la Juve rimane attenta, vigile e dimentica le distrazioni delle ultime uscite, ritrovando la spietata solidità che è da più di un decennio il marchio di fabbrica della casa.

Nei primi minuti ritmo e agonismo hanno la meglio sulla qualità delle giocate. Entrambe le squadre occupano bene gli spazi in fase difensiva e ne lasciano ben pochi alle iniziative dei giocatori più estrosi. I tentativi della Juve di verticalizzare il prima possibile potrebbero venire premiati quando Morata indovina un lob di venti metri che scavalca la difesa e mette Dybala nelle condizioni di colpire, ma l'equilibrio è precario e di conseguenza la mira imprecisa. È fuori misura anche la coraggiosa volée di Riesk, pescato in area dal cross teso di Berget: i due terzini sono pedine preziose nel 5-3-2 impostato da Tomasson, ma dovendo coprire tutto il campo, per quanto abbiano indiscutibili qualità atletiche, ogni tanto devono riprendere fiato. E quando accade, possono approfittarne gli esterni bianconeri. Rieks fatica a chiudere su Cuadrado, che arriva al cross dalla destra e trova in area Alex Sandro. Quello del brasiliano, più che un tuffo pare un inchino, necessario per colpire di testa e infilare il vantaggio alle spalle di Diawara.

La Juve è rinvigorita dal vantaggio e sfonda ancora due volte sulla sinistra, prima con Rabiot, che sfiora l'incrocio dal limite, poi ancora con Alex Sandro, che batte in velocità Berget e mette il diagonale fuori di un soffio. Poi è Morata, lanciato da Locatelli, a costringere Diawara ad uscire al limite dell'area per fermare l'azione; i due combinano ancora, con un triangolo dettato e chiuso dal Nazionale azzurro con un destro a lato. I bianconeri ora sono nettamente padroni del campo, dettano il ritmo della gara e giocano con maggiore precisione. Ne è la prova il millimetrico lancio di Danilo per Morata atterrato in area da Nielsen. Il signor Dias indica il dischetto e Dybala piazza il meritato raddoppio pochi secondi prima del riposo. Pochi, ma sufficienti a sigillare la gara con il guizzo di Morata, che un minuto dopo la rete della Joya, approfitta del suggerimento di Rabiot, sporcato, ma non neutralizzato dalla difesa e supera Diawara con un pallonetto che si infila sotto l'incrocio e manda la Juve negli spogliatoi in vantaggio di tre gol.

La ripresa può essere affrontata in scioltezza, ma Allegri sa bene quanto sia importante trovare continuità anche all'interno della stessa gara e continua a spronare i suoi, tenendo alta la tensione. Il risultato è una Juve ancor più determinata che, forte del triplo vantaggio, può permettersi anche qualche finezza in più. Dybala, sempre raddoppiato nel primo tempo, regala qualche guizzo da applausi, Rabiot e Bentancur hanno spazi maggiori e li aggrediscono con accelerazioni difficili da contenere e Cuadrado è il solito moto perpetuo. Morata è un punto di riferimento imprescindibile e avvia e conclude l'azione più bella della gara, con il pallone che passa dal destro di Cuadrado e dal tacco di Dybala, prima di tornare sul sinistro dello spagnolo e terminare tra le braccia di Diawara. Avesse segnato, sarebbe stato un gol da cineteca, prima di terminare la propria gara e lasciare il posto a Kean. Allegri cambia anche Bentancur con McKennie e la Juve continua a tenere saldamente in mano il gioco, per quanto Szczesny debba esibirsi in qualche uscita apprezzabile per respingere i traversoni prodotti più dall'orgoglio che dalla manovra del Malmö. Nel finale c'è spazio anche per Ramsey, Kulusevski e Rugani in campo per Dybala, Cuadrado e de Ligt, e per il sinistro in diagonale di Kean che Diawara respinge in uscita, negando il poker ai bianconeri. Sarebbe stata la ciliegina, ma oggi quello che contava era la torta. Era partire con il piede giusto in Champions e ritrovare vittoria e convinzione. La Juve l'ha fatto. E bene. Ora può iniziare la sua stagione.

MALMÖ: Diawara; Berget, Ahmedhodzic, Nielsen, Brorsson, Rieks (30' st Olsson); Innocent (30' st Nanasi), Christiansen, Rakip (14' st Nalic); Birmancevic (14' st Abubakari), Colak. Allenatore: Tomasson.

JUVENTUS: Szczesny; Danilo, de Ligt, Bonucci (42' st Rugani), Alex Sandro; Cuadrado (37' st Kulusevski), Bentancur (23' st McKennie), Locatelli, Rabiot; Dybala (37' st Ramsey), Morata (23' st Kean). Allenatore: Allegri.

Reti: Alex Sandro 23' pt, Dybala rig. 45' pt, Morata 46' pt. Arbitro: Dias.