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SINDICATO: PERSI 450 MILA ISCRITTI NEGLI ULTIMI 2 ANNI

SINDICATO: PERSI 450 MILA ISCRITTI NEGLI ULTIMI 2 ANNI

ROMA-ITALIA  Nel Mezzogiorno quasi il 70 per cento del calo complessivo italiano. Andamento negativo anche per chi ha svolto attività gratuita nelle organizzazioni sindacali: 60 mila volontari in meno nel 2016 rispetto all’anno precedente.

Basilicata e Toscana si posizionano in cima per maggior gradimento nei confronti delle sigle sindacali. Sul versante opposto è in Piemonte che l’appeal sindacale raggiunge il livello più basso. È quanto emerge dal report “La mappatura regionale della rappresentanza sindacale” realizzata dall’Istituto Demoskopika.

Il sindacato italiano continua a registrare un calo del consenso. In soli due anni, le principali organizzazioni sindacali hanno perso complessivamente circa 450 mila iscritti.

Una contrazione, che poteva manifestarsi in forma ancora più allarmante se non fosse per l’Unione Italiana dei Lavoratori (UIL) che ha fatto registrare, al contrario, un incremento, seppur non particolarmente rilevante. I numeri non lasciano spazio a dubbi: dal 2015 al 2017, i tesserati hanno subito una contrazione di 447 mila persone, di cui ben 293 mila residenti nelle realtà regionali del Mezzogiorno.

È la Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL) a registrare il maggiore decremento con un calo di ben 285 mila iscritti seguita dalla Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori (CISL) con meno 188 mila tesserati. Per l’Unione Italiana del Lavoro (UIL), andamento in controtendenza: circa 26 mila iscritti in più nell’arco temporale osservato. Piemonte, Valle d’Aosta e Campania si collocano in coda alla graduatoria delle regioni “più sfiduciate” dalle organizzazioni sindacali.