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ALTAFORTE FUORI DAL SALONE DEL LIBRO, “NON SI FERMA LA LIBERTA’”

ALTAFORTE FUORI DAL SALONE DEL LIBRO, “NON SI FERMA LA LIBERTA’”

Inesperado suceso...

TORINO-ITALIA  Francesco Polacchi, non molla: nonostante la revoca dell’ammissione al Salone Internazionale del Libro di Torino (9-13 maggio) chiesta dalla sindaca Chiara Appendino e dal presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e resa esecutiva dal Salone, il responsabile della casa editrice Altaforte, “vicina a idee in odore di fascismo” come l’hanno definita gli stessi Appendino e Chiamparino, sarà comunque alla fiera.

“La voce del pensiero unico vuole mettere a tacere i libri di Altaforte Edizioni – si legge sulla pagina Facebook di Altaforte - Abbiamo raccontato la Nazione fatidica, una Repubblica morente, l'Afghanistan dei soldati italiani, il business dell'immigrazione, le streghe del neofemminismo e tratteggiato l'uomo più discusso d'Europa, Matteo Salvini. Il diniego ad esporre i nostri volumi al Salone Internazionale del Libro di Torino non ci fermerà, ma alimenterà il nostro fuoco per le idee e la cultura.

Non si può piegare un libro”. E ancora, stavolta direttamente sulla pagina social di Polacchi: “Sarò al Salone del Libro di Torino per ribadire che Altaforte Edizioni non si piega alla logica del pensiero unico. Se avete a cuore la Libertà, la Libertà d'espressione, vi aspetto.

I libri non possono e non devono conoscere censura”. Alla vigilia del Salone, in una lunga nota, le istituzioni avevano spiegato che “la casa editrice Altaforte, vicina a idee in odore di fascismo, ha acquistato uno stand che ha subito scatenato le reazioni sdegnate di scrittori, intellettuali, editori, lettori, e una parte consistente della comunità che ogni anno si raccoglie intorno al Salone.