Mar. 19. Mar 2024, Santa Fe - Argentina
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JUVENTUS - MILAN 2-1

JUVENTUS - MILAN 2-1

La Vecchia Signora lo dio vuelta en su casa...

TORINO-ITALIA  Prima della gara si osserva un minuto di silenzio in memoria delle vittime del terremoto dell'Aquila di dieci anni e di Gianfranco Leoncini, campione bianconero degli anni '60, scomparso ieri, che la Juve ricorda giocando con il lutto al braccio. L'avvio è vivace e se la squadra di Allegri cerca subito di spingere quella di Gattuso non sta a guardare e produce immediatamente un contropiede fulmineo, concluso dal traversone di Suso e dal colpo di testa di Piatek, che mette a lato da ottima posizione. Alle fiammate iniziali segue la classica “fase di studio”, durante la quale a prevalere è l'agonismo rispetto alla qualità delle giocate. Il 3-5-2 dei bianconeri non riesce a trovare sfogo sulle fasce: a destra De Sciglio avanza poco, mentre dalla parte opposta Spinazzola affonda più spesso, senza però riuscire ad incidere. Al 25' Emre Can è costretto ad uscire dopo l'ennesimo duro contrasto e al suo posto si rivede Khedira, nuovamente in campo dopo quasi due mesi.

Se l'inizio prometteva bene, per 40 minuti la partita offre poco, giusto un destro fuori di Kessie. In una gara del genere i singoli episodi sono decisivi e quello che lascia il segno è l'intervento di Bakayoko, che sulla tre quarti bianconera, intercetta il passaggio di Bonucci per Bentancur e serve Piatek. Il polacco è appostato al limite e infila alle spalle del connazionale Szczesny un rasoterra imparabile. La Juve reagisce e Mandzukic sfiora l'eurogol con una spettacolare sforbiciata che Reina mette in angolo, quindi Dybala calcia centralmente dal limite e trova ancora il portiere ospite piazzato quando arriva a deviare al volo un lungo lancio di Bonucci.

Il finale del primo tempo dimostra che, alzando il ritmo, si possono creare non pochi problemi alla difesa rossonera e la Juve prova a farlo in avvio di ripresa, passando al 4-4-2 e aumentando l'intensità delle giocate. Bisogna stare attenti però, perché Piatek è sempre in agguato e impegna Szczesny con un destro dal limite indirizzato nell'angolino, quindi ci provano Borini, con un diagonale a lato di poco e Bakayoko, con un colpo di testa non troppo convinto. Il Milan insomma sembra poter contenere la Juve e anzi affondare il colpo, ma al 14' si fa infilare dal lancio di Bonucci, che pesca Dybala al limite. La Joya si porta avanti il pallone con il petto, entra in are a viene steso senza troppi complimenti da Musacchio. È un rigore solare, non serve neanche consultare il VAR, e lo stesso argentino trasforma, ristabilendo la parità.

Allegri cambia Spinazzola con Pjanic e dispone la squadra con il 4-3-3, quindi inserisce Kean per Dybala. Appena prima della seconda sostituzione, Calhanoglu aveva fatto correre un brivido a Szczesny con una punizione velenosa, terminata sull'esterno della rete. Ora è un'altra partita, decisamente più frizzante. Bernardeschi pesca Mandzukic in area, la cui sponda libera Bentancur al tiro, murato a pochi metri dalla linea di porta, quindi Kean alza troppo la mira dopo un altro suggerimento del croato e Alex Sandro di testa mette a lato il cross di Pjanic.

Ora la Juve meriterebbe il vantaggio e lo sfiora Bernardeschi accelerando dalla sinistra e sparando un siluro sopra la traversa. Lo trova invece, e di questi tempi non è una novità, Moise Kean. Pjanic è bravissimo a rubare il pallone in zona d'attacco e a servirlo in area e il ragazzo non si fa pregare: controllo e destro a incrociare che vale il suo quinto gol in campionato, il terzo nelle ultime tre partite. Un gol che vale un altro passo verso lo scudetto.

JUVENTUS: Szczesny; Bonucci, Rugani, Alex Sandro; De Sciglio, Bernardeschi, Emre Can (Khedira), Bentancur, Spinazzola (Pjanic); Dybala (Kean), Mandzukic. Allenatore: Allegri. MILAN: Reina; Calabria (Cutrone), Musacchio, Romagnoli, Rodriguez; Kessie, Bakayoko, Calhanoglu; Suso (Castillejo), Piatek, Borini. Allenatore: Gattuso. Arbitro: Fabbri. Reti: Piatek 39' pt, Dybala rig.14' st, Kean 39' st.